domenica 17 dicembre 2017

Downloading Nancy (J. Renck, 2008)

La trama di Downloading Nancy, diretto da Johan Renck, è molto essenziale, sebbene maltrattata, sezionata e ricucita in modo da perdere ogni linearità. Il film, basato su fatti realmente accaduti, racconta il tormentato percorso esistenziale di Nancy Stockwell, alle prese con un matrimonio pressoché inesistente ed un grave disturbo della personalità, che la costringe a compulsivi atti di autolesionismo (impossibile non pensare, qui, a film come: La pianista, Nymphomaniac o Secretary). L'incontro su Internet con un sadico, disposto ad assecondare il desiderio perverso di Nancy, sembra poter alzare la posta in gioco e determinare la svolta fortemente voluta dalla protagonista.
     
Renck realizza un lavoro molto interessante, perché riesce anzitutto a costruire due mondi speculari: quello matrimoniale di Albert e Nancy, e quello trasgressivo di Nancy e Louis, che a un certo punto s'intersecano. L'uno è il negativo dell'altro. Louis tiene al guinzaglio un cane e desidera Nancy; Albert, al contrario, tiene al guinzaglio Nancy e vuole stare a "giocare" coi suoi amici e coi suoi "giocattoli": simulazioni e simulacri iperreali d'un mondo molto più complesso. La fragile membrana che divide i due mondi è lo schermo d'un computer, sulla scrivania di lei, la dimensione delle chat, che alla fine diventa una sorta di snodo sociale ed emotivo per tutti i protagonisti. L'immagine intera sembra così restituire il complesso lavorio della psiche, che prova a mettere ordine tra le pulsioni umane elementari.

Al centro della riflessione del regista, ci sono una serie di questioni. Quella più esplicita, probabilmente, riguarda il rapporto ambiguo tra sesso e potere, per certi versi inevitabile quando si parla di relazioni sado-masochistiche. Qui è possibile assistere a uno degli sviluppi più incisivi e disturbanti riguardanti il rapporto amore-morte che sia mai apparsa sul grande schermo. Ciò vale sia per la messa in scena, sia per l'impatto emotivo che il film riesce a suscitare, soprattutto in alcune sequenze.

Sullo sfondo c'è il "soffocante" (parole della protagonista) matrimonio tra Nancy e Albert, che si trascina via con la monotonia d'un paesaggio invernale. Non a caso, il freddo e la neve, che nell'estetica del cinema contemporaneo rimandano alla stasi, alla paralisi, o fanno presagire la morte, sono dappertutto. Albert, il marito di Nancy, si lava continuamente le mani. Sembra il segno, la metafora più evidente del suo disinteresse per Nancy, la quale accetterebbe anche dei rapporti sessuali "normali" con il marito, se solo questi le mostrasse una qualche attenzione.

Ma il tema contenitore, quello che - a mio avviso - racchiude tutti gli altri, è un altro, e potrebbe essere riassunto in una frase che viene riportata esplicitamente nel film: non ti rendi conto del valore di ciò che hai, fino a quando non lo perdi. Le articolazioni di questo concetto sono molteplici: i piaceri della segretezza, la solitudine e il doppio, l'assenza che amplifica il desiderio, il dolore che anticipa il godimento. Per capirne la portata, si può ricordare la sequenza in cui Nancy chiede a Louis di fare la cosa più cattiva e i due, semplicemente, di baciano. O ancora il passaggio in cui lei gli dice che in Cina ci sono due tipi di alimenti per cani: quelli per i cani da compagnia, e quelli per i cani da mangiare. 

Nancy vuole essere mangiata, torturata, uccisa. S'infligge tagli e sofferenze in modo compulsivo, e ne prova piacere. Confessa a Louis di avere scoperto questo "talento" da bambina, grazie alle attenzioni particolari di uno zio. Le cicatrici, reali e simboliche, sono sempre presenti nel film: ognuno ne ha, anche la pellicola stessa che è suturata maldestramente. E si ripetono, si moltiplicano, sono seriali, si tramandano (come sembrerebbe suggerire il finale aperto del film).

C'è un'opposizione, una tensione latente in Downloading Nancy, che attraversa ogni sequenza; un'opposizione tra realtà e desiderio. Nancy non ha mai paura. Sta male, ma non ha paura, e vive tutto quasi con rassegnata consapevolezza. Anche la terapia psichiatrica. Non c'è rimedio. Anche quando si tratta di mostrarsi al marito in preda agli spasmi di un orgasmo rubato allo schermo del computer. Albert deve constatare con Louis che l'accesso al suo mondo non prevede alcuna password. Louis può scaricare (di qui il titolo del film) e stampare il carteggio tra lui e Nancy e consegnarlo ad Albert. Lì, sulla carta, nella Terra di mezzo, c'è la moglie. Non resta che leggere e provare a capire. Ma è tardi.         

Downloading Nancy è un film "estremo", cioè - come recita il dizionario - "che è o rappresenta il termine ultimo, in senso locale o temporale, di qualcosa". Di "termini ultimi", il film ne sfiora parecchi. Lo fa con straordinaria abilità e competenza. In questo, aiutato dalla straordinaria interpretazione di Maria Bello alias Nancy Stockwell. Nonostante i temi trattati, il regista non concede nulla agli stereotipi di genere o alla calligrafia, né all'estetica dell'erotismo, che qui viene rappresentato come una sorta di bisogno fisiologico, né all'empatia o al racconto. Quest'ultimo assomiglia ad un rapporto di polizia, e viene martoriato da un montaggio asimmetrico e da una fotografia verdastra che allude a certi acquari guasti, ad una sala operatoria, o al pallore di Nancy.

Un lavoro notevole da tenere in grande considerazione. Presentato al Sundance Film Festival del 2008. 4/5

Il trailer del film